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[Incontri di approfondimento] Museo Poldi Pezzoli - "Le grandi collezioniste di gioielli"

06/02/2017

Dal 24 novembre 2016 al 20 marzo 2017 al Museo Poldi Pezzoli di Milano si tiene la mostra "Il gioielli italiani del XX secolo" curata da Melissa Gabardi, storica dell'arte del gioiello.

Durante questo periodo sono stati organizzati sette incontri di approfondimento che vedranno come autori i massimi esperti del settore.

Il primo incontro indaga il ruolo di quattro protagoniste assolute del collezionismo del gioiello nel XX secolo, senza le quali la storia del settore sarebbe stata certamente diversa...

Avviso al lettore: si è voluto appuntare la quasi totalità dell'incontro, per garantire una visione il più possibile completa dell'evento [tempo di lettura: 10 minuti].

Introduzione dottoressa Annalisa Zanni, direttrice del Museo Poldi Pezzoli:

La dottoressa, sottolinea come nella mostra "Il Gioiello Italiano nel XX secolo - 24 novembre 2016 - 20 marzo 2017" si metta in risalto il ruolo della Francia come modello di riferimento per la gioielleria italiana del XX secolo, ma come, dopo gli anni '70, l'Italia abbia affrontato un percorso autonomo. Il Museo Poldi Pezzoli è una fondazione privata che, quindi, svolge le sue attività grazie ai suoi sostenitori, tra i quali, rimanendo in linea con la mostra, Van Cleef & Arpels.
La Zanni, introducendo i due relatori, sottolinea come la storia delle grandi collezioniste di gioielli sia una storia soprattutto sociale e che solo conoscendo la tecnica dei gioielli, oltre che la storia, si possa vedere l'oggetto nella sua interezza.

"Le grandi collezioniste di gioielli"
Relatori Marie-Laure Cassius-Duranton & Gislain Aucremanne

Si parla del XX secolo, focalizzandosi su quattro collezioniste importanti, ognuna che si è distinta grazie all'amore per i gioielli, espresso in diverse accezioni.
Regalare un gioiello significa amare, sia se stessi che gli altri. Le grandi collezioniste del XX secolo fanno parte dell'ambiente che durante il secolo può essere definito "Cafe Society", una definizione non facile da delineare ma che può essere spiegata come un entourage d'alta classe del XX secolo amante del bello e del gusto.

Possono essere racchiuse le quattro più grandi collezioniste del XX secolo, ognuna con un modo proprio di declinare il gusto per il collezionismo:
Elizabeth Taylor
Maharani di Baroda
Duchessa di Windsor
Maria Callas

Elizabeth Taylor e l'alta gioielleria

Liz Taylor ha pubblicato una autobiografia molto originale nel 2002, "La mia passione per i gioielli" in cui racconta il suo rapporto emotivo con i gioielli. La madre racconta che quando Liz nacque la prima cosa che vide fu un anello di fidanzamento. La Taylor ebbe un rapporto quasi mitologico con i gioielli. A tredici anni comprò il suo primo gioiello, usando il denaro del suo primo film. Era una spilla che regalò alla madre per la festa della mamma.
Sposata diverse volte, ricevette centinaia di gioielli da amici e spasimanti. I pezzi più importanti le vennero regalati da Richard Burton, che apprezzava particolarmente le gemme.
La collezione della Taylor venne venduta da Christie's nel 2011.

Tra i pezzi battuti in asta figurava una parure di Bulgari, smeraldi e brillanti, con orecchini a goccia, e bracciale e collana taglio smeraldo; che risale al periodo in cui interpretò il personaggio di Cleopatra a Cinecittà. Gli orecchini furono un regalo di Edi Fisher e la collana e il bracciale di Richard Burton. Entrambi furono suoi mariti. Per questa collana dichiarò che "Ogni volta che andava da Bulgari era come fare l'amore con un uomo".
Il pezzo attualmente fa parte della collezione permanente di Bulgari. Lo smeraldo è stato venduto singolarmente per 6 milioni di dollari (280.000 dollari per carato!!!).

Anello con Rubino di 8,24 carati di Van Cleef & Arpels: per cui dichiarò ironicamente che fu il suo "più piccolo regalo di Natale". Le caratteristiche della pietra sono perfette, di origine birmana, rosso brillante e di ottima cristallizzazione.
Lo amava molto e lo portava spesso. Battuto per più di 4 milioni di dollari all'asta.

La Peregrina, forse uno dei gioielli più conosciuti di Elizabeth Taylor, una perla di 50,96 carati che le venne regalata a San Valentino nel 1969 da Richard Burton. Scoperta nel XVI secolo, faceva parte della collezione dei reali di Spagna. Elizabeth Taylor la indossò sul set cinematografico in cui interpretava Anna Bolena.
Si dice che un giorno Liz perse la perla nella sua stanza d'hotel, e la trovo' in bocca al cane, dunque si decise di farla trasformare da Cartier in collana, ispirandosi liberamente ad un ritratto della Regina di Spagna.
La perla fu venduta all'asta per 12 milioni di dollari.

Diamante trovato nell'africa del sud nel 1966 nella miniera dove era stato trovato il più grande diamante al mondo, il Cullinan. In questa miniera furono diversi i ritrovamenti di gemme dalle dimensioni esagerate, tra cui anche alcuni diamanti blu di grande formato.
Il diamante della Taylor è di 243 carati, e venne inizialmente comprato da Harry Winston e tagliato in 44 carati.
Inizialmente era montato su un anello, ma Liz Taylor lo giudicava troppo grosso, quindi decise di realizzare un ciondolo con collana a riviera.

Collana lunga, Bulgari: comprata da Burton nel '62 per il compleanno di Liz. Stile raffinato e moderno. Decorata con un enorme zaffiro cabochon a pan di zucchero di 63 carati. Blu profondo e ottima qualità. Della Birmania che è la provenienza più importante dopo il Kashmir.

Diamante Taj Mahal: per i quarant'anni della Taylor. Burton voleva comprare un regalo un po' mistico dall'Oriente e fece montare il diamante per offrirlo a Liz.
La stima si aggira intorno ai 500.000€ dollari.

La Maharani di Baroda e la vera arte della gioielleria: la rielaborazione delle forme

Si tratta della meno conosciuta tra queste collezioniste ma una delle più importanti sia per i tesori provenienti dall'India che per la sua grande attività di trasformazione degli oggetti in continue nuove forme.
La maggior parte dei membri della famiglia che la accolse in seguito al mentrimonio con il maharaja Maharani di Baroda indossava gioielli dal taglio maschile, poiché il gioiello era tradizionalmente associato al potere, e quindi detenuto dagli uomini. In seguito al suo trasferimento a Parigi, decise di trasformare molti oggetti appartenuti al Tesoro del Maharani di Baroda in nuovi gioielli.

Collana di Baroda: vennero vendute all'asta per 7,1 milioni di dollari da Chistie's due fila di questa collana. Ne aveva in tutto sette, create nei secoli con perle giganti.

Tappeto realizzato con 30.000 carati di perle e 50.000 carati di gemme: erano due, uno attualmente è in Qatar e l'altro in una collezione privata. Infatti i gioielli per la famiglia Maharani non erano solamente da indossare ma creazioni per la vita di tutti i giorni, ecco perché il tappeto.
Venne regalato a lei, che decise di trasformarlo.
Quando la Maharani di Baroda si trasferì a Parigi con il Tesoro, conobbe anche Van Cleef & Arpels e decisero insieme di trasformare il tappeto in tanti gioielli da indossare.

Collana con zaffiri: 1948. Andava con antichi gioielli da trasformare, anche 11 zaffiri. Il principino porta la collana.

Spilla di turbante: trasformata in un braccialetto, smeraldi di 36,20 carati.

Parure di smeraldi: creata da Jack Arpels per due anni consecutivi. La collana fu creata seguendo il tema delle foglie di loto. Al centro c'è un smeraldo a forma sferica, più di 400 carati in tutto di smeraldi cabochon a goccia. La Maharani amava molto questa collana e l'anno dopo tornò per creare gli orecchini da abbinare.

Tutta questa collezione fa parte attualmente di collezioni private.

Duchessa di Windsor, collezionare i momenti di una vita

Wallis Simpson seguì un modo completamente nuovo di collezionare rispetto le altre sue "colleghe". Non fu veramente la duchessa a collezionare, ma il marito che comprava e lei indossava i gioielli. Quindi si tratta soprattutto di oggetti di memoria, che racchiudono riferimenti alle esperienze private della coppia.
Il duca di Windsor passava molto tempo con i gioiellieri per creare oggetti per sua moglie. Trasformò due cavigliere appartenute alla Maharani di Baroda in una collana per la Duchessa di Windsor (ma la Maharani disse che gli smeraldi stavano molto meglio su di lei!).

Bracciale con nove croci di Cartier: ogni croce è stata regalata dal Duca a Wallis Simpson per gli eventi importanti della loro vita. Nel retro delle croci sono incise molte date.

Bracciale/orologio: una delle creazioni specifiche commissionate per la Duchessa di Windsor. A volte le serate di corte erano molto lunghe e noiose, così la Duchessa volle un braccialetto particolare con l'orologio nascosto. Il bracciale ha la forma di un lucchetto, simbolo d'amore. Il duca vi appose anche un messaggio, inciso nel lato del lucchetto.

Bracciale "contratto": sul retro c'è una incisione dove venne fatto scrivere dal Duca "contratto di matrimonio, giugno 1937". Ordinato dal Duca a Van Cleef & Arpels. Concepito come una giarrettiera. Lamiera di platino a pavé di diamanti, fermaglio con forma rotonda decorata con zaffiri e brillanti. Ha la particolarità di avere la chiusura a scorsoio, che si mette a misura come una giarrettiera.
La giarrettiera è il simbolo dell'ordine cavalleresco più importante in Inghilterra che, fino al 1987, non poteva essere frequentato da donne. Quindi regalando questo bracciale alla Simpson, il Duca la incoronava simbolicamente regina dell'ordine.

Portacipria: sul retro vi è incisa la carta dell'Europa, davanti vengono smaltati i riferimenti dei viaggi in diversi colori, fanno riferimento ai viaggi del '35-'36 dei Duchi prima di sposarsi. Il portacipria è una risposta del Duca al portasigarette che la duchessa aveva regalato al Duca.

Spilla pantera di Cartier, 1949: disegnata per il Duca da Jeanne Toussaint, direttrice artistica di Cartier e Peter Le Marson, raffigura una pantera appoggiata su un enorme zaffiro cabochon di 152 carati del Kashmir. Forma molto naturale, presa dal vero. Motivo della pantera che appare in Cartier nel 1914, perché Cartier chiamava Jeanne Toussaint "la pantera".

Maria Callas, collezionista d'indipendenza

L'ultima collezionista trattata è Maria Callas, che collezionò i gioielli in modo totalmente diverso dalle precedenti. Li acquistò infatti soprattutto per celebrare i momenti più significativi della sua vita legati alla sua professione. All'inizio della sua carriera ebbe molti regali fatti dal primo marito, Giovanni Meneghini, industriale di Verona che sposò nel 1949. Successivamente chiese il divorzio da quest'ultimo a causa dell'incontro con Onassis, che era cliente di Van Cleef & Arpels. Fu proprio grazie a Onassis che la Callas conobbe Van Cleef & Arpels, la cui gioielleria diventò la protagonista dei regali fatti a se stessa.
Per la Callas, una donna emancipata e dalle forti aspirazioni, comprarsi un gioiello era un modo di regalarsi (e conquistarsi!) l'indipendenza.

Maria Callas circondata dai suoi gioielli, con parure di diamanti e parure di rubini che indossò per il personaggio di Medea nel '54 e che fu comprata nella gioielleria "Faraone" di Milano, che distribuiva l'alta gioielleria di Harry Winston.
Degni di nota altri gioielli della Callas come la famosa parure di smeraldo da 38 carati.

Spilla da spalla, con rubini Birmani: dopo la storia con Onassis, rilasciò un'intervista al vetriolo sulla loro storia finita e sui gioielli, dicendo che tutte le cose che Onassis conosceva delle donne provenivano semplicemente da un catalogo di Van Cleef & Arpels!

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